Acqua Pubblica, Botta: continueremo azioni di disobbedienza civile

20130915-114357.jpgSi è concluso pochi minuti fa, a Burgio, l’incontro organizzato dal sindaco Vito Ferrantelli per discutere sulle azioni da intraprendere a seguito della nota inviata dall’Ato Idrico di Agrigento a tutti i 17 comuni che non hanno consegnato le reti al gestore privato.

Quale primo firmatario del DDL popolare – scrive l’ex sindaco Michele Botta – ho accettato con piacere l’invito del sindaco di Burgio ed insieme agli altri primi cittadini abbiamo deciso di continuare nelle azioni di disobbedienza civile fin qui svolte, forti del sostegno popolare e del formidabile esito referendario del giugno 2011.

Chiederò – aggiunge Botta – un incontro immediato con il Presidente della Regione Crocetta volto a definire un percorso comune che possa chiudere definitivamente l’anomalia tutta siciliana in cui il servizio idrico integrato è gestito in maniera diversa tra comuni della stessa provincia, promuovendo un cammino di unità anche con quei municipi che già hanno consegnato le reti: possibilmente sfruttando le norme previste nel DDL popolare (bacini idrogeologici omogenei) che, per colpevole volontà della politica siciliana, in maniera bipartisan, si è impantanato tra i corridoi dell’ARS. Le proposta è stata favorevolmente accolta dall’assemblea dei sindaci che hanno sottoscritto un documento ufficiale.

Menfi, Acqua: torna l’incubo della privatizzazione?

È bastata una strana comunicazione da parte degli uffici comunali per scatenare sospetti e far tornare alla mente antichi presagi.

Avvio rilevazione consumi servizio idrico” è il titolo della comunicazione del Comune: in pratica, per l’anno in corso, il costo della bolletta idrica verrà effettuato sulla base della quantità di acqua consumata.

Ma come?
Con quali criteri verrà calcolata per i mesi antecedenti?
Come si regolerà il Comune per chi è dotato di contatore e chi no?
E, soprattutto, chi effettuerà la lettura dei contatori?

Già, perché in città non si parla d’altro: pare, infatti, che l’Amministrazione, tra le opzioni in campo, avrebbe quella di affidare il servizio di lettura ad una società esterna.

D’altronde il Sindaco lo aveva promesso in campagna elettorale

Il Sindaco Botta a Collesano per l’acqua pubblica

Per l’ACQUA PUBBLICA
L’idea che l’acqua debba rimanere pubblica ed il contrasto ad una sua gestione privata, per il circolo del Pd di Collesano (affiancato dall’Associazione “Officina Democratica” di Collesano, per la manifestazione del 10 settembre) si è tradotto in un percorso snodatosi attraverso diverse tappe.
L’inizio, sempre a Collesano, sabato 13 giugno 2009, presso l’ex chiesa di S. Giacomo, con la riunione pubblica di comitati, amministratori del territorio, politici e, soprattutto, di cittadini. Già lì l’idea malsana di una gestione privata del servizio idrico e le prime avvisaglie di sprechi, di rallentamenti, di disservizi, di rincari.
Ancora una volta, ciò che già si è manifestato con gli Ato rifiuti, comincia a replicarsi, in tutti i suoi aspetti negativi, con gli Ato idrici. Nuovi carrozzoni e nuove, seppur vecchie, logiche di inefficienza.
E poi le altre tappe: gli appuntamenti delle due raccolte firme.
La prima: per l’ammissione dei referendum abrogativi delle norme che hanno introdotto in Italia la privatizzazione del servizio idrico integrato e la gestione privata dell’acqua, aprendo le porte, di fatto, alla mercificazione di questo bene comune: abrogazione dell’art. 23-bis l. n. 133/2008 (Servizi pubblici locali di rilevanza economica), così come modificato dall’art. 15 l. n. 166/2009; abrogazione dell’art. 150 d.lgs. n. 152/2006 (Scelta delle forme di gestione e procedure di affidamento); abrogazione parziale dell’art. 154 d.lgs. n. 152/2006 (Tariffa del servizio idrico integrato). Un referendum nazionale che ha registrato un’onda di firme raccolte: oltre 1 milione e 400.000. E adesso si attende solo di andare a votare nella primavera del 2011, dicendo SI alla abrogazione di queste norme.

La seconda: per la presentazione (e conseguente discussione all’Assemblea Regionale Siciliana) della proposta di legge di iniziativa popolare, formata da 17 articoli: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”. Proprio giorno 7 settembre queste stesse firme verranno consegnate all’Assessorato regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica ed anche il circolo Pd e l’associazione “Officina Democratica” saranno presenti. Un altro strumento per dire no alla privatizzazione dell’acqua in Sicilia.
E adesso, di questo percorso, altra tappa ancora (che è un coronamento, ma non ne è la conclusione), la manifestazione di venerdì, 10 settembre p.v..

Alle 17,30, in piazza Quattro Cannoli a Collesano, una tavola rotonda sul tema della privatizzazione e della ripubblicizzazione del servizio idrico. E lo si farà insieme ai comitati, ai sindaci ed ai consiglieri comunali del territorio. Tra questi anche il Sindaco di Menfi, Michele Botta, nella sua qualità di primo firmatario della proposta di legge di iniziativa popolare e dei consigli comunali per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.
Alle 21,30 della stessa giornata, poi, “Voci e Armonie per l’acqua pubblica” il titolo dello spettacolo. Sarà, infatti, la musica, la pittura, la poesia, la fotografia, la danza, la ceramica, a veicolare il messaggio che l’acqua debba rimanere pubblica.

Partecipare ai problemi comuni è l’essenza della democrazia: il momento più alto per arginarne le storture e per essere protagonisti di ciò che accade intorno a noi.
A volte bisogna essere consapevoli che non si può delegare ad altri ciò che tocca fare a noi.
L’acqua è un bene comune. L’acqua pubblica un’esigenza di tutti. Un sentito grazie a tutti gli sponsors della manifestazione.

ACQUA, CONSEGNATE 35.000 FIRME PER LA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE

“Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia.”

Sono state depositate presso l’Assessorato regionale alle Autonomie Locali, 35.000 firme dei cittadini Siciliani a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare e dei Consigli Comunali di ripubblicizzazione del servizio idrico di cui è primo firmatario il Sindaco di Menfi, Michele Botta

È stata una giornata memorabile per tutto il movimento siciliano, che in maniera corale ha voluto partecipare alla consegna, trasformando un atto formale, in una splendida manifestazione di democrazia partecipata.

Esponenti dei forum provinciali, Sindaci con le fasce tricolore, ed Amministratori di tutte le province siciliane hanno dato vita ad un sit-in con striscioni, bandiere e bottiglie d’acqua ‘San Rubinetto’.

Gli scatoloni con le firme sono poi stati consegnati all’Amministrazione regionale, ma prima di stilare i verbali di consegna e dare seguito alle formalità burocratiche, tutti i convenuti, riuniti in un salone dell’Assessorato, hanno discusso delle prossime iniziative da mettere in campo.

Il Sindaco di Bivona, On. Panepinto nell’evidenziare il valore dell’iniziativa legislativa che per la prima volta, nella nostra Regione costringerà l’Assemblea Regionale a discutere un disegno di legge promosso dai cittadini e da 135 consigli comunali, ha ricordato quanto sia stato opportuno, pur con le difficoltà del periodo, promuovere il disegno di legge per iniziativa popolare, dato che le regioni dovranno, a seguito dell’emendamento in finanziaria nazionale, sciogliere le Autorità d’Ambito e riorganizzare l’intero settore entro un anno. È stato ricordato, con l’impegno di sollecitarlo, quanto deciso in Sala Gialla lo scorso 9 giugno, circa l’incontro con l’Assessore competente per richiedere di svincolare gli 800 milioni di euro dei fondi POT per renderli immediatamente disponibili ai Comuni per le opere di depurazione (ricordiamo la procedura d’infrazione UE) e d’infrastrutture.
È stato poi messo l’accento sulla volontà dell’Amministrazione regionale di procedere con una nuova stagione di commissariamenti per i Comuni che non hanno consegnato le reti ai gestori privati, alla quale i Comuni, i movimenti e i cittadini saranno chiamati nuovamente ad opporsi.

È stata stabilita una prossima riunione di forum e coordinamento enti locali, da tenersi per la fine di settembre, per rilanciare e mettere a punto in ogni territorio e complessivamente nella nostra Regione, una strategia d’azione comune a favore della battaglia per l’acqua pubblica.

Si apre in Sicilia una nuova stagione di impegno e di lotta, ma l’avere concretizzato e formalizzato, con la proposta di legge presentata dai cittadini, il nostro intendimento alla Amministrazione regionale, ci mette oggi nelle condizioni di rivendicare a pieno titolo che la legge venga al più presto discussa ed approvata.

Come sempre succede, quando tutti i protagonisti del movimento siciliano si riuniscono, il clima era festoso, e forte la determinazione ad andare avanti, ed a respingere ogni tentativo di portare a compimento il processo di privatizzazione, anche con azioni surrettizie e di intimidazione nei confronti dei Comuni, come quello di Menfi, che non hanno consegnato le reti.

Un sentito ringraziamento và a tutti i protagonisti di questa avventura, a tutti i cittadini che in oltre 110 Comuni hanno sottoscritto la proposta di legge, ed a quanti ieri hanno voluto condividere la soddisfazione di avere portato a compimento, ed incassato, questo importante risultato.

Ieri eravamo tantissimi, ma in segno di solidarietà per la grave intimidazione ricevuta, probabilmente a causa del suo impegno per l’acqua pubblica, citiamo per tutti Peppe Barbaro, consigliere comunale di Borgetto, che simbolicamente rappresenta tutti noi.

Lo slogan della Campagna è stato “RIPRENDIAMOCI IL PRESENTE E IL FUTURO”.
C’è una Sicilia che vuole cambiare!

Acqua in Sicilia: la gestione torna pubblica

“In Sicilia la gestione dell’acqua tornerà ad essere pubblica! – Esprime soddisfazione il Sindaco di Menfi Michele Botta, primo firmatario del ddl d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia – L’approvazione dell’articolo 50 della finanziaria è il successo dei Sindaci e dei cittadini che assieme in questi mesi si sono battuti per difendere un servizio pubblico essenziale che, laddove è stato privatizzato, è costato alle famiglie uno sproporzionato aumento della bolletta in cambio di un servizio a dir poco scarso”.

Con 53 voti a favore e 25 contrari, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato, l’articolo 50 della finanziaria regionale che prevede il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua in Sicilia. La norma approvata blocca l’iter della gestione privata, impegnando la Regione a dotarsi entro un anno di un provvedimento che organizzi la gestione integrata del servizio, e fornisce alle amministrazioni locali i parametri necessari per le cessazioni delle convenzioni in atto con i gestori privati.

“Questa legge – conclude Botta – deve essere ancora rivista, disciplinando in maniera organica le tariffe per l’erogazione idrica, differenziando tra agricoltura, industria, commercio ed usi civili: ma è il segno tangibile che le istituzioni regionali hanno accolto le richieste dei cittadini, rispettando l’impegno preso con i Sindaci diversi mesi fa.”